Un'emozione
tra le più forti della mia vita, attraversare quel lungo red carpet
che mi divideva dalla donna più bella del mondo (la stessa che
nell'imaginario collettivo sarà per sempre una eterna legenda,
“l'icona delle icone”) mi ha fatto letteralmente battere il cuore
e trattenere il respiro. Ho avuto l'onore di essere ospitato, in
qualità di Ritrattista delle Dive e come ritrattista italiano di
Marilyn Monroe, insieme al fotografo Antonello Ariele Martone, alla
prima in assoluto mostra nella capitale "Imperdibile Marilyn"
a Palazzo degli Esami in Trastevere, organizzata da alcuni dei più
grandi collezionisti mondiali.
Chi
mi conosce sa che che quel volto l'ho dipinto tante e tante volte,
l' ho cercato disperatamente sulla tela, fino a che i suoi occhi
emergessero e ore dopo ore Marilyn era lì, per vivere ancora.
La
mostra è un percorso cronologico che tramite foto, oggetti, abiti,
ripercorre la sua vita da bambina, ai primi lavori come modella,
seguendo poi la carriera di attrice e Diva incontrastata.
Sono
rimasto estasiato davanti a tanta storia, ad esempio davanti
all'abito bianco svolazzante del film "Quando la moglie è in
vacanza", ai suoi personali oggetti, da semplici utensili da
cucina fino ad oggetti di uso personale come accessori per il make
up; alle lettere dei suoi mariti, all'invito del compleanno del
Presidente dove cantò la sua storica "happy birthday"
fino ai copioni con i suoi appunti personali.
L'ultima
sala, la più suggestiva, celebra il momento che ha commosso il mondo
intero: la sua scomparsa. La targa originale della lapide e un vaso
di rose rosse in ricordo del gesto d'amore che per venticinque anni
fece Gio' Di Maggio (l'unico uomo che fra tanti l'amo' veramente)
facedole recapitare tutti i giorni una rosa rossa. Seppur simboliche
queste rose lasciano una grande emozione e chiudono alla grande la
mostra di una grande Diva.

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articolo uscito su Eva3000 Express - N39 del 20settebre2017 - pag70+copertina |